Wrapping o fasciatura nei neonati
Immaginatevi di stare in un luogo caldo, con rumori ovattati, praticamente al buio, cullati continuamente, nutriti, protetti e con una temperatura sempre perfetta. All’improvviso questa situazione cambia e vi ritrovate in un luogo completamente diverso, dove per ricevere del cibo, per ricevere tepore e contenimento lo si deve far capire a chi si prende cura di noi. Immaginatevi anche di non saper parlare e di poter comunicare solo attraverso il pianto. Sicuramente se riuscite ad immedesimarvi in questa situazione vi sarà più facile capire le necessità del vostro bambino.
Una pratica molto utile per aiutare i neonati a tranquillizzarsi e a rivivere lo stato in cui era durante la sua permanenza in utero è il WRAPPING, ovvero una fasciatura che solitamente si realizza con una copertina di mussola o con un tessuto organico leggermente elastico. Questa è una pratica molto utilizzata nella fotografia newborn soprattutto con i bambini più sensibili o che hanno difficoltà ad addormentarsi o con i nati prematuri che possono avere più frequentemente uno stato di agitazione a causa del loro sistema nervoso ancora in fase di maturazione. Ogni neonato ha una sua personalità, per questo i primi minuti il fotografo li passa cercando di capire le caratteristiche del piccolo e per cercare di accogliere al meglio le sue esigenze.
Le fasciature sono praticate sin dall’antichità, e sono consigliate soprattutto sui neonati con meno di 2 mesi, quando sono agitati ma anche durante i primi bagnetti, oppure per favorire il sonno e mantenerlo.
In pratica il wrapping è un abbraccio che contiene e non fa sentire i neonati persi nello spazio (non gli permette di avere il tipico movimento a scatto degli arti che molte volte li spaventa o li fa svegliare) e che mantiene il calore, calmando e tranquillizzando, grazie al contenimento continuo.
In questo modo il neonato rivive le sensazioni di benessere provate nella pancia della mamma. Se ci si pensa bene anche da adulti essere stretti da qualcuno può fare bene, come ad esempio in caso di attacco di panico. La mente percepisce questa sensazione fisica e immediatamente ci fa sentire protetti.
Se la fasciatura è fatta bene, in modo che non sia né troppo stretta (da non permettere un’adeguata respirazione), né troppo allentata (in modo da slegarsi e permettere al bambino di soffocarsi con essa), è in grado anche di ridurre la Sids, la sindrome della morte in culla in quanto il bambino non ha la possibilità di rotolarsi a pancia in giù. L’importante è mettere il bambino supino e mai prono, in modo che abbia tutto lo spazio per respirare e che il torace non sia compresso.
Le tecniche di fasciatura sono svariate, esistono però alcuni punti fondamentali e condivisi: quando il neonato viene wrappato, dovrebbe rimanere a pancia in su, con la testa e il viso scoperti, e avere lo spazio necessario per compiere piccoli movimenti, come portare la manina alla bocca o stendere le gambe.
Nel gruppo fb del Il salotto delle mamme by Studiootto trovate il video che vi mostra come realizzare un buon wrapping. Qui il link per accedervi: https://www.facebook.com/groups/ilsaloottodellemamme
ph Ilaria Costanzo
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